RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DI COME TROPPO SPESSO ENPAF SI CONFIGURI COME OSTACOLO ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI FARMACISTA

Sono una farmacista iscritta all’Albo a luglio 2017.

Ho iniziato a praticare la professione di farmacista con uno stage di 6 mesi promosso dalla regione Toscana attraverso l’iscrizione al Centro per l’impiego. Tale periodo di stage veniva retribuito con un contributo spese mensile di 500€.

L’iscrizione all’albo dei farmacisti prevede necessariamente l’iscrizione all’ENPAF con possibilità di riduzione dell’85% della quota intera e quindi il pagamento di una quota a fondo perduto detta “contributo di solidarietà” di circa 180€ annui (a fronte del contributo intero di 4500€/anno versato dai titolari di Farmacia).

Avendo io diritto alla riduzione contributiva (in quanto disoccupata iscritta al centro per l’impiego), ho chiesto al momento dell’iscrizione,sia all’ordine dei farmacisti sia telefonicamente all’ENPA,F in che modo dovessi io comunicare il mio stato di disoccupazione all’ente.

Entrambi mi suggerirono di ASPETTARE  e di inviare la documentazione relativa solo quando avessi ricevuto il primo bollettino (che mi sarebbe stato inviato nel 2018) con la quota intera da pagare per i primi due anni d’iscrizione 2017 e 2018.

Quindi aggiunsero che avrebbero registrato la mia condizione e mi avrebbero mandato un secondo bollettino con l’importo corretto esclusivamente dopo aver ricevuto la mia documentazione.

Il tempo passa, il lavoro cambiava ed io decisi di non praticare piú la professione di farmacista collaboratore a metà del 2018, altra condizione che dà diritto ad una riduzione contributiva, per altro.

A ottobre 2018 mi fu recapitato un bollettino di 9048€ a cui io ingenuamente risposi , come mi era stato indicato precedentemente, con la richiesta di riduzione contributiva…

TALE RICHIESTA DI RIDUZIONE NON FU ACCETTATA perchè era scaduto il termine per presentarla: il 30 settembre!

Quindi, nonostante il primo bollettino di Aprile (al quale io avrei potuto rispondere chiedendo una riduzione!) non mi sia stato mai inviato, la mia richiesta di riduzione contributiva non fu MAI accettata .

Gli avvocati non hanno accettato la mia richiesta di ricorso sostenendo di non avere alcuna possibilità di vincere questa causa e io mi trovo momentaneamente senza possibilità di praticare la professione e con un debito di oltre 10000€ da pagare attraverso le cartelle esattoriali…

Fu così che, nel Dicembre 2018, non ho avuto altra scelta che cancellarmi dall’Ordine.

C.G.C.

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1 commento

Carlo De Vitis 7 Giugno, 2019 alle 9:15 pm

Se solo qualcuno si rendesse conto che fanno sempre così….quante altre testimonianze aspettano?
Come si fa a non capire che volutamente danno informazioni errate per trarre in inganno?
Col risultato di fare cambiare lavoro si farmacisti dipendenti pur di non pagare questo pizzo
sono schifato

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