Nella giornata di ieri, 8 Ottobre 2020, il comitato NoEnpaf ha espresso con forza e determinazione, nel corso della manifestazione in piazza Monte Citorio, il profondo malessere e dissenso di tutta la categoria dei farmacisti dipendenti e disoccupati nei confronti di ENPAF. Le nostre rimostranze sono state accolte con passione, emozione e (ancor più importante) in modo costruttivo e soprattutto propositivo dalla Onorevole Chiara Gribaudo, a cui va la nostra profonda riconoscenza per aver compreso appieno le difficoltà dei farmacisti dipendenti e disoccupati. Riportiamo l’emozionante discorso dell’ Onorevole nel corso della conferenza stampa del comitato NoEnpaf, lasciandovi con un pensiero:

La perseveranza è ciò che rende l’impossibile possibile, il possibile probabile, ed il probabile CERTO.

“Non posso negarvi che alcuni degli aspetti dei racconti che ho sentito quest’oggi mi hanno toccato profondamente.
Anche perché io penso che in questo Paese troppo spesso si discuta dei giovani e delle generazioni che più studiano; ci lamentiamo che gli italiani non si laureano abbastanza.
Ma se poi non c’è un futuro da offrire a queste persone, io domando a me stessa innanzitutto quale sia il nostro ruolo e cosa siamo a fare qua.
Sono convinta che sia necessario battagliare di fronte alle tante ingiustizie che ancora ci sono nel nostro Paese, e questa mi pare una grandissima ingiustizia, che penalizza soprattutto (per le cose che ho sentito oggi, ancor di più) le più giovani generazioni.
Un Paese che non pensa oggi, di fronte a questa situazione emergenziale, alle generazioni dei più giovani, vuol dire che non merita di governare.
Credo che non si possa delegare alla Magistratura, ancorché una azione di Class Action sia fondamentale per denunciare (essendo uno degli strumenti più utili a disposizione dei cittadini), ma credo che dobbiamo fare il tentativo legislativo con molta chiarezza.
Quella che subite è una ingiustizia, e dopo ciò che ho sentito, posso dirvi che è una vessazione inaccettabile.
La parola che mi è rimasta dentro è che voi siete stati “ vessati ingiustamente” dallo Stato e da Enpaf in modo particolare.
Io credo che dovremo farlo insieme, anche provando a sforzarci di dialogare con chi la pensa in maniera diversa da chi, come voi, oggi ha portato la vostra testimonianza, per altro con grande equilibrio.
Qui, oggi, ho visto molta dignità, molta serietà, molta documentazione rispetto a quanto è stato detto.
Ci sono degli elementi sui cui si possono avere punti di vista anche diversi, ma ci sono delle oggettività che non possono essere nascoste.
Mi sembra che oggi dei punti oggettivi siano chiari a tutti noi: a voi lo erano già, ma indubbiamente a me, dopo oggi, sono più chiari e anche per questo vi ringrazio perché siamo arrivati fin qui.
Questo di oggi, certamente, non è un punto di arrivo ma un punto di partenza: un punto di partenza che deve spingere noi tutti nel dire “diamoci degli obiettivi comuni” e credo che troveremo delle alleanze in Parlamento perché sono convinta che, di fronte alla chiarezza di queste ingiustizie, non si possa fare finta di niente.
Andando per altro a guardare ciò che succede negli altri paesi dell’Unione Europea, dobbiamo dire che negli altri paesi dell’Unione non esiste una situazione come la Vostra.
E allora se vogliamo essere cittadini europei, dobbiamo adeguarci in maniera sana a quelle che sono le regole civili degli altri paesi dell’Unione europea.
Credo quindi che non sia affatto uno scandalo andare a correggere delle norme del 1946, non più adeguate al mercato attuale del lavoro, che è profondamente cambiato.
Non posso essere indifferente alla situazione di cui ho preso atto oggi, proprio non posso.
Credo nella funzione politica ed istituzionale che ricopro, la cui autorevolezza si costruisce col tempo ma anche con degli atti concreti rispetto a quello di cui abbiamo discusso oggi.
Ci tengo a ribadire ciò che ho poc’anzi detto in occasione della manifestazione del Comitato No Enpaf: prendo atto che la ministra Catalfo ed il presidente Puglia hanno già fatto degli atti in passato, e credo che sia molto importante che continuiate a tenere viva l’attenzione su questo tema tutt’altro che minoritario, che va contestualizzato in uno scenario più generale che grava sui giovani, su chi studia, su chi vuole costruirsi un futuro nel nostro Paese, su chi versa i contributi regolarmente, su chi non trova lavoro…
Il farmacista che non trova lavoro è costretto a farne un altro professionalizzante: ho trovato questo tema scandaloso, perché quella di non riuscire ad esercitare la professione di farmacista non è una scelta bensì una condizione.
Protrarre questa vessazione sarebbe ingiusto.
Credo sia profondamente importante arrivare ad un testo di legge che tenga conto delle cose che ho raccolto oggi.
Credo che ci siano molti aspetti da mettere insieme, alcuni dei quali saranno provocatori nei confronti di ENPAF, e credo che l’obbligo dei pagamenti per i disoccupati sia troppo grave per non essere corretto, così come credo che il tema dei contributi silenti siano un altro elemento vitale.
Enpaf non è passata al sistema contributivo, quindi mi pare evidente che nel 2020, avendo già adattato tutto al sistema contributivo, è ora che anche Enpaf vi si adatti.
Credo che sia assurdo distruggere il reddito dei farmacisti dipendenti in questo modo.
Voglio ripetermi, giacché quello dei “Farmacisti neolaureati” è un tema che mi ha profondamente colpito, dicendovi che colpire i giovani significa colpire la parte più sana del Paese, vuol dire ammazzare i sogni di un paese, vuol dire non dare speranza al futuro del nostro Paese.
È ora di cambiare.
La legge la faremo e la depositeremo, e poi combatteremo nella speranza che, quanto prima, venga raccolta in Parlamento, affinché queste ingiustizie sociali non si ripetano più
.”

On. Chiara Gribaudo

Video integrale della conferenza stampa sul nostro canale YouTube

https://youtu.be/lNTbJPvqU84

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